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OBA – Openbare Bibliotheek Amsterdam, quando si dice Biblioteca pubblica

di Orietta Possanza

Mentre Brunello Cucinelli ha in serbo un progetto ambizioso come la costituzione di una biblioteca nella ex villa settecentesca Guidarello, la costruzione di nuove biblioteche pubbliche in Italia si conta sul palmo di una mano. Pochi interventi di qualità, pensiamo al restauro della Biblioteca Hertziana operata da Juan Navarro Baldeweg (2013), alla costruzione della Biblioteca di Maranello a Modena progettata da Arata Isozaki con Andrea Maffei (2011), a Il Pertini di Cinisello Balsamo progettato dallo studio DO IT, (2014) oltre a quelle strutture “riadattate” a biblioteche pubbliche.

Mentre l’imprenditore del cachemire mette a disposizione un’ampia struttura di 2 mila metri quadrati a Solomeo, aperta al pubblico e destinata ad accogliere una biblioteca universale composta tra i 400 e i 500 mila libri (ma nel 2024), le biblioteche pubbliche restano al palo nel restauro e/o nella costruzione di nuovi spazi, salvo quelle poche eccezioni. Sensibilità personali a parte, ben vengano gli investitori, una biblioteca con una architettura moderna e ampi servizi al passo con i tempi, stenta a decollare, pur riconoscendo l’impegno degli enti locali nel mantenere o far crescere dignitose biblioteche nei piccoli centri e presidi sociali in piccole realtà di quartiere delle grandi città. Se in Europa e nel mondo troviamo esempi di architettura per biblioteche stupefacenti, in Italia possiamo affermare con orgoglio di possedere fra le più antiche biblioteche al mondo: la Malatestiana, la Casanatense, la Nazionale Marciana fino alla Nazionale Braidense ecc.

OBA - Openbare Bibliotheek Amsterdam
By Ellen Forsyth from Sydney, Australia – Childrens area, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=74298096

Tuttavia le strutture che ospitano le biblioteche dovrebbero essere progettate e costruite ad hoc con l’obiettivo di supportare gli interessi culturali della comunità in quel determinato luogo. Ripensare la città e i luoghi di incontro e ripensare a un nuovo ruolo della biblioteca sono argomenti oggetto di riflessioni e accesi dibattiti che ricorrono ormai da decenni, anche a livello europeo, tanto che molte sono state le realizzazioni di strutture polifunzionali, pensiamo per esempio alla Francia con la Biblioteca multimediale Alexis de Tocqueville a Caen, progettata da OMA (2017), o alla biblioteca pubblica Oodi di Helsinki progettata da ALA Architects (2018), per citarne alcune.

L’interno della Biblioteca Centrale

Progettazioni architettoniche quindi, funzionali, tecnologiche e digitali, anche ibride, centri di aggregazione comunitaria, luoghi dell’appartenenza, luoghi di socializzazione e condivisione, gratuiti, dove il libro non è il solo interprete principale.

In Olanda esiste fin dal 2007 l’OBA – Openbare Bibliotheek Amsterdam progettata dall’architetto olandese Jo Coenen. OBA è stata pensata e progettata come place maker (costruttore di luogo) più importante in Europa. Una struttura di 28.000 mq, collocata in un’area abbandonato sul vecchio porto industriale obsoleto. Nel 1995 il Comune di Amsterdam decise di investire nel recupero dell’intero quartiere a destinazione mista, dando vita a uffici e alloggi integrati da un hotel internazionale, negozi, ristoranti e istituzioni culturali.

By Ellen Forsyth from Sydney, Australia – Childrens area, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=74298260

OBA è al centro del quartiere di Oosterdokseiland, a meno di cinque minuti a piedi dalla stazione centrale, è parte integrante di uno snodo culturale che include il Conservatorio Muziekgebouw , il Museo della Scienza Nemo di Renzo Piano e l’Eye Film Museum.

L’edificio che si sviluppa per 7 piani fuori terra e 3 interrati (dove si trovano l’area di stoccaggio per le biciclette, ne può ospitare fino a 2.000 e 1. 200 posti auto), è diventato negli anni un segno distintivo urbano che attrae ogni anno oltre 2,5 milioni di utenti e visitatori grazie anche ai suoi orari di apertura dalle 10 alle 22 tutti i giorni, alle mostre e ai numerosi eventi, esprimendo tutta la vivacità culturale di Amsterdam. La facciata è vista come una libreria sovradimensionata in legno scuro. La trasparenza dei piani inferiori in vetro sottolinea la funzione dell’edificio come spazio pubblico aperto dove la luce naturale diventa elemento architettonico. La piazza di fronte all’edificio funge da zona di transizione, uno spazio urbano vivo con vita da caffè e spettacoli. L’uso coerente di materiali, luce e colore conferiscono allo spazio il senso dell’accoglienza. Il suo stile minimalista e futurista con vetro smerigliato, librerie bianche lucide, sculture di luce bianca rendono un’atmosfera giovane e creativa, libera. Gli utenti e i visitatori possono portare i propri PC godendo di morbide poltrone, divani e di spazi di lavoro. A disposizione 1.000 posti a sedere, 600 computer connessi a Internet. A destra dell’ingresso si trova un’ampia area espositiva con mostre temporanee e un museo permanente di uno scrittore olandese. Lungo tutto l’edificio, un gran numero di teche in vetro ospitano mostre tematiche legate ai materiali delle sezioni, la biblioteca propone continuamente installazioni tematiche. Oltre al grande teatro/auditorium da 275 posti all’ultimo piano e alla biblioteca per ragazzi da 40 posti, nelle diverse sezioni sono stati allestiti alcuni loft più piccoli. La sezione cinematografica, ad esempio, ospita la cineteca, e la sezione letteraria ha un palcoscenico aperto per gli eventi degli scrittori e altri eventi dal vivo, inclusa la registrazione del programma radiofonico “OBA Live”. Quando i palchi non sono attivamente utilizzati, fungono da isole di pace, tranquillità e riflessione, incontro.

By Ellen Forsyth from Sydney, Australia – Display shelving, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=74298473

OBA svolge a pieno il ruolo cruciale di luogo di incontro e scambio per i cittadini di Amsterdam nella loro ricerca di sviluppo personale.  Se nel 20° secolo ciò è stato fatto prevalentemente attraverso i libri, le tecnologie del 21° secolo impongono anche un approccio più ampio e diversificato.

Antiche o all’avanguardia, piccole o grandi le biblioteche sono in ogni caso riferimento fondamentale in seno ad ogni città. Quindi forse bisognerebbe dedicarci tempo, spazio e investimenti “appositamente”.


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Foto anteprima di: By JoachimKohlerBremen – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=61487797

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