Libri perduti e ritrovati: i Manuali Hoepli
A cura della Redazione
Raimondo Di Maio, libraio ed editore di Napoli che spesso condivide con noi pensieri e passioni, nella sua libreria Dante@Descartes possiede 500 Manuali Hoepli storici. A tale proposito, si è appassionato a ritrovare alcune belle citazioni riguardanti la grande, preziosa, originale produzione della storica casa editrice, e ce le racconta.
Il tutto è scattato ritrovando Impianti di illuminazione elettrica. Manuale pratico dell’Ing. Emilio Piazzoli (Milano, Hoepli 1891), che ci descrive nei dettagli: «16°, pp. XII-276, con 167 incisioni, 41 tabelle e 2 tavole litografiche + 48 [interessanti] pagine, un vero catalogo, con frontespizio proprio: “Biblioteca dell’Elettricità, scelta delle opere più importanti italiane e straniere pubblicate nell’ultimo decennio sull’Elettricità e il Magnetismo, con speciale riguardo alla Elettrotecnica, disposte in ordine alfabetico degli autori e delle materie”, vendibili da Ulrico Hoepli Editore-Libraio della R. Casa Milano, Galleria de Cristoforis, 59-63, 1890. Prima Edizione».
Nel suo Un secolo di Manuali Hoepli. 1875-1971 (1992) l’attento Alessandro Assirelli non lo aveva messo granché in evidenza. Il Piazzoli dedica la sua opera al suo maestro Giuseppe Colombo, autore del fortunatissimo Manuale dell’Ingegnere, apparso come Manuale Hoepli e che ancora oggi, dopo un numero di riedizioni a tre cifre, completamente rielaborato, porta il suo nome come titolo.
E tornando allo storico dei Manuali Hoepli Alessandro Assirelli, aggiungo una simpatica nota di costume, che è l’indizio della raggiunta fama della benemerita Ulrico Hoepli e non solo. Nell’ultimo quarto del secolo XIX in Italia pubblicavano manuali le case editrici Bocca, Paravia, Bemporad, Barbèra, Vallardi e altre. La manualistica pratica ed economica diventò alla portata di tutti i lettori in Europa, come negli USA, senza perdere, però, quel carattere “positivo” scientifico e di precisione. Racconta Assirelli: «Quell’antico fascino dei Manuali, divenuti in un tempo talmente popolari da condizionare i sarti a cucire le tasche esterne delle giacche maschili nella misura undici per sedici centimetri, in modo da contenere un Manuale».
Il Piazzoli compila e inserisce alle pagine XI-XII la Bibliografia consultata e a piè di pagina, nella nota, scrive: «Le opere indicate in questa Bibliografia si trovano in vendita nella Libreria Hoepli in Milano».
Questo rimando mi ha fatto pensare a quanto diceva proprio il grande editore-libraio Hoepli: «Un buon editore deve essere prima di tutto un bravo libraio»; secondo me fa piacere leggere che Ulrico Hoepli, il grande editore, è, appunto, il buon editore attento a quanto ha in vendita nella propria libreria.
Il volume di Alessandro Assirelli 2 propone anche un saggio di Tullio De Mauro, oltre al fondamentale catalogo dei Manuali, e una Prefazione di Giovanni Spadolini.
Giovanni Spadolini annota l’importanza della straordinaria impresa: «In un secolo di attività avrebbero visto la luce circa quattromila manuali ripartiti in oltre mille e settecento titoli: un’esperienza unica nella storia culturale dell’Italia postunitaria, troppo spesso dimenticata e sottovalutata, che il catalogo storico oggi pubblicato di Alessandro Assirelli, consente di apprezzare nella sua integrità…».
Nell’ampio saggio il professor De Mauro sviluppa un’appassionata e colta analisi, verticale e orizzontale, della straordinaria collana editoriale rappresentata dai Manuali – e dispiace che il professore, grandissimo intellettuale napoletano, non ricordi quel prodromo, che sembra anticipare la grande iniziativa editoriale, che sono gli atti, i rendiconti e le rassegne dell’Istituto d’Incoraggiamento di Scienze Naturali, Economiche e Tecnologiche, pubblicati a Napoli dai primi anni e per l’intero Ottocento, che tante affinità hanno con la collana dei Manuali Hoepli. Comunque il saggio, articolato e notevole, restituisce la complessità del fenomeno editoriale, e infatti, ci suggerisce, «in filigrana vediamo l’Italia che cresce, che scopre la dimensione industriale e del moderno urbanesimo». E la magistrale e riuscita sintesi dell’elenco dei primi anni: dal Manuale del tintore dello svizzero Robert Lepetit, che nel 1875 inaugurò i Manuali, a quelli di industria della seta (1878), del macchinista e fuochista (1879), di apicoltura, piccola industria, computisteria commerciale e finanziaria, caseificio e viticoltura (1881); fino ai manuali della concia, di conservazione degli alimenti, delle gemme, di falegnameria, l di decorazione e – diremmo oggi – design, e poi: trasporti, tariffe, reclami ferroviari ecc. ecc.
Altro libro di cui voglio parlare è il manuale di Luigi De Mauri Flores Sententiarum, Milano, Hoepli 1949, che si apre con l’avvertimento de «L’editore ai cortesi lettori», insolito ed esplicito allo stesso tempo, sulla missione democratica dell’editore, presenza invisibile nella progettazione e pubblicazione dei Manuali: «Nella mia lunga carriera editoriale sempre ho pensato che ogni libro che appare in pubblico debba avere uno scopo netto, preciso: quello di recare un contributo alla cultura, alla morale, un sassolino al grande edifizio che chiamasi Civiltà; ed ho sempre amato come figli miei migliori quelli che si presentavano pratici ed alla mano per il maggior numero di lettori…».
Questa apologia della divulgazione è l’approccio giusto per parlare dei Manuali Hoepli.
La pubblicazione della collana dei Manuali per la quale la casa editrice Hoepli è divenuta famosa, inizia nel 1875. Ulrico Hoepli, libraio ed editore di origine svizzere, ma stabilitosi a Milano (dove ancora la libreria e la casa editrice operano vivacemente), comprende lo spirito dei nuovi tempi, crede fermamente nella divulgazione delle scienze e lancia una letteratura tecnologica e divulgativa su qualunque argomento; il formato è quello piccolino in 32° derivato dalla MacMillan di New York. I due primi manuali sono proprio il Manuale del Tintore di Lepetit 1875, citato da Di Maio, e il celebre Manuale dell’ingegnere civile e industriale di G. Colombo (1877) che, costantemente aggiornato, ha raggiunto le oltre 80 edizioni. Il successo è immediato perché in virtù della loro chiarezza e precisione e per la varietà degli argomenti si rivolgono a tutte le classi sociali. Oggi sono oggetto di collezionismo e certi titoli raggiungono cifre considerevoli.